giovedì 11 giugno 2009

La terza indagine on-line


Lo sguardo nel buio – Premessa dell’autore
“La storia è dedicata a una persona particolare, un uomo diventato cieco per una vicenda di malasanità. L’uomo, con l’ausilio di una speciale macchina per non vedenti, ha letto il mio primo romanzo giallo e qualche mese fa mi ha telefonato per dirmi che in quelle pagine aveva rivisto il suo paese. In quell’occasione mi ha raccontato la vicenda legata alla sua nuova condizione di persona non vedente. Le parole di quell’uomo mi sono rimaste impresse nella mente e alcune di quelle frasi sono state inserite in questa storia per fare una riflessione sull’argomento. Ringrazio l’editore Antonio Lalli, della casa editrice Lalli Editore, che ha permesso tale iniziativa e la promozione gratuita del personaggio. Rinnovo il mio ringraziamento al direttore David Rossi e al direttore Luciano Livi della testata giornalistica “Filo Diretto 7 – periodico settimanale di informazione e di attualità del Gruppo Montepaschi” che hanno sempre dato spazio alle notizie del commissario Cantagallo e che in questa occasione hanno pubblicato on-line il racconto. La storia è ambientata nei luoghi abituali del commissario Cantagallo e i personaggi sono più o meno gli stessi del primo romanzo. Il racconto si inserisce nella serie dei due romanzi gialli già pubblicati: Dentro un vicolo cieco (Lalli - 2007) e Omicidio sotto il sole (Lalli - 2008) che sono presenti nella collana “Narrativa libri - Biblioteca del Giallo” della stessa casa editrice http://www.lallieditore.it/. Infine, questo è il terzo racconto inedito pubblicato su internet: “Il filo di Arianna” (Valdelsa.net - 2008) http://www.valdelsa.net/speciali/libri/arianna/libro-filo-arianna-parte-1.htm, ‘Il barone di Occhiolà’ (Messinaweb.eu - 2009) http://www.messinaweb.eu/home.php?page_id=16733&id=7&id_par=16720. La storia è un omaggio in tutti i sensi a Filo Diretto 7 e ai lettori del commissario Cantagallo perché il testo è completamente gratuito - free, come si dice oggi per fare capire a tutti che una cosa è di libero utilizzo senza niente da pagare - e tutti possono leggerlo comodamente e tranquillamente senza spendere un euro. Buona lettura a tutti”.
Fabio Marazzoli
-
Il racconto può essere letto GRATIS su Filo Diretto, il periodico settimanale on-line del Gruppo Montepaschi,
da giovedì 18 giugno 2009.
-
Il racconto in sintesi
La notte scura di Collitondi si colora di rosso per il sangue versato sul selciato da un povero cieco barbaramente ucciso in una tetra viuzza del paese. Omicidio compiuto da alcuni balordi oppure una tragica coincidenza di un uomo che non doveva trovarsi in quel luogo in quel momento? A questi e altri quesiti deve rispondere il commissario Cantagallo. Il Questore Zondadari, invece, non si pone domande e vuole archiviare il caso. Per il Questore si è trattata di una tragica fatalità: uno scontro fra bande rivali della malavita cinese locale, dove il cieco si è andato a infilare per puro caso. Cantagallo replica e non accetta la versione dei fatti del suo capo che non sta ritta nemmeno con i fili. Il Questore agita davanti agli occhi del commissario lo spauracchio delle ‘Furie gialle’ e Cantagallo sventola davanti a quelli di Zondadari quello di una magra figura investigativa immortalata dalla carta stampata dei giornali locali. Il commissario convince il Questore, e inizia la sua ricerca certosina di tracce e indizi per scoprire il colpevole dell’omicidio. All’inizio tutto appare troppo plausibile e troppo semplice per essere vero. Cantagallo non è convinto e vuole vederci chiaro perché l’indagine presenta ancora alcuni punti oscuri. Poi, improvvisamente, l’oscurità che avvolge questo caso è squarciata da una luce che illumina la strada giusta di Cantagallo e gli indica il percorso da seguire per comprendere quello che è accaduto. La strada da fare è tortuosa e tutti i meandri sono analizzati nella stanza da lavoro del commissariato che è un vero e proprio laboratorio investigativo. Analizzare le tracce è il pane quotidiano di Cantagallo che troverà anche il tempo di fare un salto a un ristorante cinese, ma non per mangiare. Allora in questa storia c’entrano davvero i cinesi? Forse sì e forse no. Senz’altro il colloquio del commissario con un certo signor Miao apre uno spiraglio nel buio dell’indagine. Alla fine c’è un colpo di scena e il colpevole cade nell’astuta trappola costruita dal commissario. Cantagallo compie un tormentato arresto e cattura l’omicida che con un delitto voleva cambiare il proprio destino. Forse l’assassino faceva meglio a conoscere le lingue orientali, dove un antico detto cinese dice: “È più facile deviare il corso di un fiume o spianare una montagna che cambiare l’animo di un uomo”.